Architetto iunior a Palermo – Alessandro Troia

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Category Luoghi da visitare in Sicilia. DA NON PERDERE!

Graffiti Palazzo della Santa Inquisizione – Palazzo Chiaramonte Steri

Non esistono altri esempi al mondo dei graffiti ritrovati nel Palazzo della Santa Inquisizione

Il Palazzo della Santa Inquisizione, noto anche come Palazzo Chiaramonte Steri, è uno storico edificio situato a Palermo, in Sicilia, Italia. È uno dei luoghi storici più noti e importanti della città.

Il Palazzo Chiaramonte Steri è noto per i graffiti incisi nelle sue celle di prigionia. Questi graffiti risalgono al periodo in cui l’edificio era utilizzato come prigione dall’Inquisizione spagnola durante il XVI e il XVII secolo. Questi graffiti rappresentano testimonianze storiche e artistiche uniche e sono stati oggetto di interesse da parte di storici dell’arte e studiosi.

Gli interni del palazzo includono anche una serie di affreschi, tra cui il famoso ciclo di affreschi attribuito a Andrea da Firenze che raffigura l’Inquisizione. Il Palazzo Chiaramonte Steri è oggi aperto al pubblico come museo e offre ai visitatori l’opportunità di esplorare la sua storia e i suoi graffiti storici.

Questi graffiti e l’intero palazzo sono testimonianze importanti della storia e della cultura della Sicilia e offrono un’interessante finestra sul passato dell’Inquisizione spagnola e sulle persone che sono state imprigionate all’interno di questo edificio durante quei tempi. Se sei interessato a visitare il Palazzo Chiaramonte Steri e vedere di persona questi graffiti storici, ti consiglio di verificare gli orari di apertura e le informazioni relative alla visita presso il museo o l’ufficio turistico locale.

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Salone di Villa Igiea di Ettore de Maria Bergler

Villa Igiea è una storica residenza situata a Palermo, in Sicilia, Italia. La villa fu progettata dall’architetto Ernesto Basile alla fine del XIX secolo ed è considerata un capolavoro dell’Art Nouveau italiano. Villa Igiea fu originariamente costruita come una villa privata per il banchiere Ignazio Florio, un membro della ricca famiglia Florio di Palermo.

Il salone principale di Villa Igiea è noto per la sua bellezza e raffinatezza architettonica. L’edificio è caratterizzato da dettagli ornamentali, decorazioni floreali e pregevoli lavori in ferro battuto. La villa è situata in posizione panoramica, affacciata sul mare, e il suo interno riflette lo stile e il lusso dell’epoca in cui fu costruita.

Villa Igiea è stata oggetto di ristrutturazioni e trasformazioni nel corso degli anni ed è stata utilizzata per diverse finalità, tra cui albergo di lusso. Nel corso del tempo, è stata apprezzata sia per la sua architettura storica che per la sua posizione suggestiva.

Tuttavia, per informazioni aggiornate sulla situazione attuale e sulle funzioni specifiche del salone di Villa Igiea o sugli eventi che potrebbero essere ospitati lì, ti consiglio di contattare direttamente la struttura o di visitare il loro sito web ufficiale per gli aggiornamenti più recenti.

Il ciclo pittorico del salone di Villa Igiea di Ettore de Maria Bergler è considerato uno dei massimi esempi d’arte Liberty al Mondo. #villaigiea #ettoredemariabergler #palermo #arteliberty #liberty @troiaalessandro

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Giacomo Serpotta

Giacomo Serpotta, il più importante stuccatore dell’Europa Barocca, Oratorio di San Lorenzo a Palermo. #giacomoserpotta #stucchi #barocco #palermo #oratoriosanlorenzo

Giacomo Serpotta (10 marzo 1652 – 27 febbraio 1732) è stato uno dei più celebri scultori e stuccatori barocchi italiani. È noto soprattutto per il suo lavoro di decorazione in stucco all’interno di alcune chiese e palazzi di Palermo, in Sicilia, durante il periodo barocco.

Serpotta è famoso per aver creato elaborati e dettagliati stucchi decorativi che adornano le chiese di Palermo. Tra le sue opere più famose ci sono gli stucchi nella Cappella di San Rosalia all’interno della Cattedrale di Palermo e nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. I suoi lavori erano caratterizzati da un grande realismo e dettaglio, spesso rappresentando putti, frutta, fiori e altri elementi ornamentali in modo molto accurato.

Il suo stile è spesso descritto come “serpottismo” ed è considerato un importante contributo al barocco siciliano. Le sue opere sono apprezzate per la loro bellezza e il loro realismo, e contribuiscono notevolmente alla ricchezza artistica e architettonica di Palermo e della Sicilia barocca. Giacomo Serpotta è considerato uno dei grandi maestri dello stucco barocco in Italia e il suo lavoro continua a essere studiato e apprezzato dagli amanti dell’arte e dell’architettura.

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Il Trittico Malvagna di Gossaert detto del Mabuse a Palazzo Abatellis

Il “Trittico Malvagna” di Jan Gossaert, noto come “Mabuse,” è un importante capolavoro dell’arte rinascimentale fiamminga. Questo trittico è conservato presso il Museo Nazionale di Palazzo Abatellis a Palermo, in Sicilia, Italia.

Il “Trittico Malvagna” è composto da tre pannelli dipinti e risale al 1510-1515 circa. L’opera rappresenta una scena religiosa, con al centro la Madonna col Bambino e ai lati i santi. Il pannello centrale mostra la Madonna con il Bambino in trono, circondata da angeli e da un corteggio di santi. I pannelli laterali raffigurano i santi Antonio Abate e Benedetto.

Jan Gossaert, noto anche come “Mabuse,” è stato un pittore fiammingo attivo nel XVI secolo ed è famoso per la sua abilità nel combinare elementi rinascimentali italiani con il suo stile fiammingo tradizionale.

Il “Trittico Malvagna” è uno dei tesori del Museo Nazionale di Palazzo Abatellis e rappresenta un’importante testimonianza dell’arte fiamminga del Rinascimento nell’Italia meridionale. Il museo ospita una vasta collezione di opere d’arte che coprono diversi periodi storici ed è un luogo di grande interesse per gli appassionati d’arte che visitano Palermo.

Il Trittico Malvagna di Gossaert detto del Mabuse a Palazzo Abatellis è considerato uno dei massimi esempi d’arte fiamminga al Mondo. #palermo #palazzoabatellis #tritticomabuse #tritticomalvagna

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Il Trionfo della Morte

A Palermo si trova Il Trionfo della Morte, oggi a Palazzo Abatellis, ispirò Picasso per la Guernica. #palermo #iltrionfodellamorte #palazzoabatellis #picasso #guernica

“Il Trionfo della Morte” è una celebre pittura realizzata da Pieter Bruegel il Vecchio, uno dei più importanti pittori fiamminghi del XVI secolo. Quest’opera è stata creata intorno al 1562 ed è considerata uno dei capolavori del suo autore.

La pittura “Il Trionfo della Morte” rappresenta una visione apocalittica di un mondo devastato dalla morte e dalla distruzione. Nel dipinto, si vedono scheletri e creature demoniache che danzano e si divertono mentre infliggono la morte su tutto ciò che è vivo. La scena è ambientata in un paesaggio desertico e post-apocalittico, con edifici abbandonati, rovine e un cielo scuro e minaccioso.

L’opera riflette il clima di paura e ansia che pervadeva l’Europa nel XVI secolo, un periodo segnato da guerre, carestie e pestilenze. Rappresenta anche un richiamo alla vanità della vita e alla sua brevità, un tema ricorrente nell’arte rinascimentale e barocca.

“Il Trionfo della Morte” è attualmente conservato al Museo del Prado a Madrid, in Spagna, ed è una delle opere più celebri e studiate di Bruegel il Vecchio. È noto per la sua ricchezza di dettagli e per la sua potente rappresentazione della mortalità umana.

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A Palermo si trova la Grotta Abisso della Pietra Selvaggia

A Palermo si trova la Grotta Abisso della Pietra Selvaggia, grotta carsica verticale sul monte Pellegrino, è la più estesa del Sud Italia. #grotte #palermo #montepellegrino #sud #italia
La geologia del monte, costituito con poche eccezioni da rocce carbonatiche soggette alla dissoluzione carsica, ha consentito lo sviluppo di cavità orizzontali e verticali. Il catasto speleologico italiano ne descrive cinquantasei. Le grotte a prevalente sviluppo verticale si aprono sull’altopiano e hanno origine tettonica, sono disposte, cioè, lungo grandi faglie o spaccature della massa rocciosa provocate dai movimenti crostali. Tra le grotte verticali la più bella dal punto di vista speleologico è l’Abisso della Pietra Selvaggia, profonda 171 metri, le cui esplorazioni, per iniziativa del CAS, per difficoltà tecniche e attrezzature pionieristiche, si sono diluite dagli anni venti agli anni cinquanta.

Da Alfredo Petralia e foto di Antonio Calì
Informazioni e fonti nei siti: https://etnaportal.it/palermo/abisso_della_pietra_selvaggia
http://www.artemisianet.it/pellegrino.html

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